venerdì 27 febbraio 2009

Risposta del test di primavera.

Da 06 a 10 punti
LA MARGHERITA
Per voi, dalla personalità semplice e sincera,
il fiore più adatto è la margherita che cresce
spontanea nei prati di primavera. Da 11 a 13 punti LA ROSA Vi piace la vita e vi piace viverla intensamente. La rosa, simbolo delle passioni e dei desideri, è il fiore che si addice di più alla vostra personalità. Da 14 a 18 punti LA CAMELIA Siete una personalità complessa e profonda, ma soprattutto vi piace che gli altri vi considerino in questo modo. La camelia è senz'altro il fiore che dà quel tocco di classe necessario alla vostra elegante personalità.

Test di primavera.

La primavera sta arrivando in Italia!
Facciamo un gioco?
Test: Sei camelia, rosa o margherita? Rispondi alle domande e scopri qual è il fiore corrispondente al tuo carattere. Attenzione però, non dimenticare la grammatica! 1. Coniuga i verbi al condizionale Se un extraterrestre ti invitasse ad andare nello spazio... A. (accettare) _____ incuriosito. B. (rifiutare) _____ per paura. C. Non credo agli extraterrestri. 2. Segli la preposizione giusta Dove preferisci passare il fine settimana? A. In discoteca dal/al venerdì nella/alla domenica mattina. B. Nella/Il sabato mattina colazione con/nelle amiche, nel/sul pomeriggio visita alla/con la mostra d'arte moderna, la sera cena con l'/sull' amante... C. Il sabato a letto fino al pomeriggio, poi la sera con la/in birreria in/a bere. 3. Metti l'ultima lettera alle parole Ha i più paur a: A. D___ un___ strad___ bui___ i___ un___ citt___ B. Dell___ cris___ economic___ D. D___ Bush 4. Metti in ordine le parole è incontro per migliore la città romantico Qual un? ___________________________________ A. Parigi B. Francoforte C. Nessuna delle due 5. Scegli i pronomi giusti Dove la/lo porteresti al primo incontro? A. (Lo/La)/ (Gli/Le) lascerei scegliere. B. Ne/Ci incontremmo in un bar alternativo. C. (Gli/Le)/ (Lo/La) proporrei una serata a lume di candela. 6. Scegli l'aggettivo giusto Cosa è peggio? A. Una macchina gialloocra/giallo ocra. B. Un paio di scarpe violi/viola. C. Un paio di pantaloni grigio/grigi. PUNTEGGIO: 1. A-3 B-2 C-1 2. A-1 B-3 C-2 3. A-2 B-3 C-1 4. A-3 B-2 C-1 5. A-3 B-2 C-1 6. A-3 B-2 C-1
RISPOSTA GRAMMATICALE:
1. A. accetterei B. Rifiuterei
2. A. dal-alla B. Il-con-nel-alla-con l' C. in-a
3. A. i-a-a-a-n-a-à B. a-i-a C. i
4. Qual è la città migliore per un incontro romantico?
5. A. Lo/La B. Ci C. Gli/Le
6. A. giallo ocra B. viola C. grigi

giovedì 26 febbraio 2009

I Grandi Animali Marini

I Grandi Animali Marini - Una nuova Band.
I Grandi Animali Marini sono una rock band milanese composta da Francesco Ferrari (voce, chitarra), Gianluca Villa (chitarre, voce), Dario Giordano (basso, voce) e Luca Mazzarini (batteria).
La band è giunta alla sua formazione definitiva nel 2002, quando Luca Mazzarini si è unito al resto del gruppo.
Dopo un lungo periodo trascorso in sala prove a perfezionare le proprie canzoni, nel 2005 hanno firmato un contratto discografico con l'etichetta discografica Warner, mentre prendeva piede anche la loro attività live.
Il primo singolo pubblicato dal gruppo esce all'inizio del 2006, si intitola "Tu mi fai star male" e riscuote un discreto successo.
Dopo l'estate arriva "Io amo il rock", un nuovo singolo pubblicato mentre la band è al lavoro con il produttore Carlo U. Rossi al suo primo album.
"Grandi Animali Marini", questo è il titolo dell'album, esce il 3 marzo 2007 e viene anticipato dalla partecipazione della band all'edizione 2007 del Festival di Sanremo, dove i Grandi Animali Marini sono presenti con il brano "Napoleone Azzurro".
"Splendidamente pazza" è invece il quarto estratto dall'album, pubblicato a ridosso dell'estate e inserito in autunno nella colonna sonora del film "Lezioni di cioccolato".
(Wikipedia)

Le piccole vacanze sono finite.

Ciao Ragazzi! Finito il carnevale e torniamo alla nostra routine...

venerdì 20 febbraio 2009

Piccole Vacanze...

Ciao ragazzi!
Faccio una piccola pausa... carnevale... meraviglia! Buon carnevale a tutti!!!

venerdì 13 febbraio 2009

Pulcinella.

PULCINELLA

Pulcinella è degno compare di Arlecchino e talvolta il suo rivale, specie negli intrighi d'amore.

Pulcinella è fra le maschere più popolari e simpatiche ed è il simbolo di Napoli e del suo popolo.

Pulcinella impersona lo spirito genuino, fatto di arguzia di spontaneità e di generosità. Appare sulle scene nelle vesti di un servo furbo e poltrone, sempre affamato e alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti.

Pulcinella si adatta a fare di tutto oltre al servo; eccolo di volta in volta, fornaio, oste, contadino, mercante, ladruncolo e ciarlatano, che ritto su uno sgabello di legno, in uno spiazzo fra i vicoli di Napoli, cerca di smerciare i suoi intrugli "miracolosi" a quanti gli stanno attorno a naso ritto, richiamati dalla sua voce chioccia e dai suoi larghi gesti delle braccia.

Credulone, litigioso, arguto, un po' goffo nel camminare, Pulcinella è in continuo movimento, sempre pronto a tramare qualche imbroglio o a fare dispetti.

Ha anche un carattere mattacchione e, quando qualcosa gli va per il verso giusto, esplode in una danza fatta di vivaci e rapidi saltelli, di sberleffi e di smorfie gustosissime a vedersi. Una cosa però che non riesce mai ad imparare è a starsene zitto quando dovrebbe e proprio per questo è rimasta famosa l'espressione "è un segreto di Pulcinella" per dire di qualcosa che tutti sanno. Ma anche questo fa parte del carattere napoletano di Pulcinella: combattere, con spirito allegro e generoso, contro tutte le avversità e le durezze che si presentano nella vita di tutti i giorni.

Peppe Nappa.

PEPPE NAPPA

Con la sua innocenza disarmante ricorda la maschera di Pierrot, ma in lui non esiste malinconia.

Peppe Nappa rappresenta un siciliano fannullone, intorpidito da un sonno perenne che lo costringe a sbadigliare continuamente.

"Nappa" in dialetto significa un uomo buono a nulla. È il pigro servitore di un padrone che può essere un commerciante, un innamorato, o un vecchio barone. In realtà non svolge il suo lavoro in modo efficiente, anzi passa dal sonno,alla ricerca di cibo,aiutato da un fiuto infallibile, per tornare poi al suo mondo di sogni.

giovedì 12 febbraio 2009

Meopatacca.

MEO PATACCA

Meo Patacca è la maschera romana, che assieme a quella di Rugantino, rappresenta il coraggio e la spavalderia di certi tipi di Trastevere, il quartiere più popolare di Roma.

Spiritoso ed insolente, Meo Patacca è il classico bullo romano, sfrontato ed attaccabrighe, esperto ed infallibile tiratore di fionda, ma in fondo, generoso e di animo aperto.

Gli piace è vero fare lo spaccone e parlare in dialetto romanesco, in modo declamatorio, ma poi all'occorrenza non fugge. Anzi, quando ci scappa la rissa, si getta nella mischia e la sua fama è ben nota in Trastevere e in tutta Roma.

A parte il suo carattere sicuramente un po' difficile che si adombra per niente e quel suo strano modo di discutere con qualcuno, prima con le mani poi con le parole, Meo Patacca riscosse la simpatia dei suoi concittadini che affollarono i teatri romani per assistere divertiti alle sue commedie.

Il suo personaggio ebbe a lungo fortuna sulle scene e pur trasformato col tempo, in un tipo più serio e meno manesco, ha mantenuto inalterati i caratteri di vanaglorioso romano, sbruffone e provocatore.

Rugantino.

RUGANTINO

Il romanissimo Rugantino è, come i capitani, fanfarone e contaballe, ma, al contrario di quelli, rischia davvero e paga di persona.

Rappresenta il "bullo romano", disposto a prenderne fino a restare tramortito pur di avere l'ultima parola. " Meglio perde n'amico che na buona risposta" è una delle sue frasi preferite.

Quando appariva sulla scena, Rugantino era vestito da sbirro; indossava pantaloni, gilet e giacca rossi, calzava scarpe con grandi fibbie e portava un cappello a due punte.

Il suo nome deriva senza dubbio da " rugare" cioè brontolare, borbottare, come una pentola d'acqua che ribolle. Quando finisce a botte, Rugantino non si scompone, ma testardo come sempre: "Me ne ha date, ma quante gliene ho dette!" esclama.

mercoledì 11 febbraio 2009

Balanzone.

BALANZONE
Ma chi é questo personaggio dalla grossa pancia e dalla voce acuta che si agita e declama così le sue qualità?
È Balanzone, anzi il Dottor Balanzone, che al suo titolo dottorale ci tiene!
Nativo di Bologna, dove ha compiuto gli studi universitari, quando si lascia andare ad una delle sue verbose tiritere, usa il dialetto bolognese, infarcito di citazioni in lingua antica e in latino maccheronico.
Vestito di nero, porta la toga dei professori dello Studio di Bologna.
Quando parla i suoi gesti sono autorevoli ed eloquenti.
Prodigo di consigli non richiesti e di insegnamenti inutili, gli basta un minimo appiglio per lanciarsi in uno sproloquio senza fine, infilando una parola dietro l'altra, un riferimento dopo l'altro, senza capo né coda.
Il suo è un linguaggio prolisso dei letterati e dei dotti del suo tempo, ma storpia le parole, senza alcun ordine logico. Sempre pronto a salire in cattedra, si vanta di conoscere tutte le scienze umane: legge, medicina, astrologia, filosofia. Di esse parla in modo noioso, mescolandole in una inestricabile confusione.
Fra le maschere sue compagne, gode di molta stima e spesso si rivolgono a lui per un parere medico o per ricette. E lui non nega mai nulla a nessuno e così parla, parla. In fondo questo Dottor Balanzone, grosso e corpulento è un personaggio amabile.

martedì 10 febbraio 2009

Colombina.

COLOMBINA

È la più conosciuta fra le servette o fantesche; nacque nel Cinquecento e il suo modo di deridere i sospiri degli innamorati fu determinante per la riuscita comica degli spettacoli. Le venne attribuito il nome di Colombina, quando Isabella Franchini, famosa attrice che la interpretò, portò sotto braccio un paniere in cui si intravedevano due colombe.

Colombina consegna biglietti segreti ed organizza incontri lontani da occhi indiscreti. Talvolta è bugiarda ma sempre a fin di bene.

Colombina è molto vanitosa e un po' civettuola e ci tiene ad avere un aspetto sempre ordinato ed attraente.

Colombina non ha peli sulla lingua e con due paroline ben dette, riesce a mettere a posto qualche corteggiatore che non si comporta più che educatamente. Anche il suo eterno fidanzato, Arlecchino, deve stare ben attento, se cerca di fare lo sdolcinato con qualche altra sua collega, come Corallina o Ricciolina, sa lei come farlo rigare dritto.

Il suo modo di fare,così vivace e malizioso, nasconde un carattere volitivo ed una naturale furbizia che fanno di Colombina un personaggio simpaticamente sbarazzino, molto amato dal pubblico.

Pantalone

PANTALONE

O il Magnifico, è una famosissima maschera veneziana. Anziano mercante, entra spesso in competizione con i giovani nel tentativo di conquistare qualche giovane donne.

lunedì 9 febbraio 2009

Arlecchino.

ARLECCHINO
Fra le maschere italiane è certamente la più conosciuta e popolare. È anche una delle più antiche, perché le sue origini si possono rintracciare nella figura del "diavolo burlone" delle favole medioevali. Nativo di Bergamo bassa, parla nel dialetto di quella terra, ma poi lo muterà in quello veneto, più dolce ed aggraziato. Il suo vestito era dapprima tutto bianco, come quello di Pulcinella, suo degno compare. Col tempo a furia di rattoppi con pezzi di stoffa di ogni genere, è diventato quello che oggi tutti conosciamo; un variopinto abito composto da un corto giubbetto e da un paio di pantaloni attillati, entrambi a losanghe e triangoli di tutti i colori. Arlecchino ha un carattere stravagante e scapestrato. Ne combina di tutte, inventa imbrogli e burle a spese dei padroni avidi e taccagni dei quali è a servizio, ma non gliene va bene una. Intendiamoci, Arlecchino non é uno stupido; magari è un ingenuo, talvolta forse un po' sciocco, ma ricco di fantasia e immaginazione. In quanto a lavorare nemmeno a parlarne; fra Arlecchino ed il lavoro c'è una profonda incompatibilità. Però fa lavorare la lingua e molto. I suoi lazzi, le sue battute, le sue ingenue spiritosaggini, fanno ridere a crepapelle tutti quanti. Quando poi non sa come cavarsi da un impaccio o a liberarsi da un guaio, Arlecchino diventa un abile maestro nel far funzionare le gambe; capriole, piroette e salti acrobatici. Vivace, scanzonato, pieno di brio e di trovate, Arlecchino è la più simpatica fra tutte le maschere italiane. Ancora oggi, dai palcoscenici dei teatri o nel mezzo di una festa di Carnevale, incanta e diverte il pubblico dei bambini e dei non più bambini.

venerdì 6 febbraio 2009

Modi di dire - A carnevale.

Esercizi in Maschera! Un modo d'imparare alcune espressione nuove!
1. Collega le espressioni delle due colonne e forma le espressioni idiomatiche.
1. Essere di a. la maschera
2. Fare b. segreto di Pulcinella
3. Gettare c. facili costumi
4. Essere il d. Carnevalata
5. Essere una e. l'Arlecchino servo di due padroni
2. ... ogni scherzo vale
Completa le frasi con le espressioni dell'esercizio precedente adattandole. 1. È inutile continuare a nasconderla, oramai questa storia ________________; tutti la conoscono.
2. Non mi diverto per niente, mi sembra un'inutile _______________.
3. Non mi piace quella donna, dicono che sia ____________________.
4. Marco lavora per il Signor Rossi e per il suo concorrente il Dottor Minghetti, _____________ .
5. Ti ho scoperto, ormai devi ____________, sei tu l'assassino!

Soluzioni: 1. 1c; 2e; 3a; 4b; 5d 2. 1. è il segreto di Pulcinella; 2. carnevalata; 3. di facili costumi; 4. fa l'Arlecchino servo di due padroni; 5. gettare la maschera.

Meneghino.

MENEGHINO

Meneghino è una maschera lombarda che nasce nel Seicento dalla fantasia del commediografo Carlo Maria Maggi. Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. È abile nel deridere i difetti degli aristocratici.

" Domenighin" era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.

Durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano nel 1848 fu scelto dai milanesi per le sue virtù come simbolo di eroismo.

Meneghino è la tipica maschera dei milanesi e come loro è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Non è a caso che i milanesi vengano spesso chiamati i "meneghini".

Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panettone possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne è molto goloso, ma perché gli ricorda la sua Milano e il " so Domm" di cui non smette mai di vantarsi.

Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi, assieme alla moglie Checca, trionfa nei carnevali milanesi.

mercoledì 4 febbraio 2009

Gianduia.

Gianduia nacque come burattino per poi trasformarsi nel Settecento nella più importante maschera piemontese. Si narra che vivesse in una casetta assieme alla moglie Giacometta. Da semplice contadino, con il passare del tempo, divenne un gentiluomo allegro, amante del buon vino e della tavola. Si muove con eleganza, agitando il suo caratteristico codino rivolto all'insù, ed ama lo scherzo ed i piaceri della vita. Gianduia ha finezza di cervello e lingua arguta, sono le sue armi che adopera per mettere in burletta i suoi avversari. Gianduia è un tipo pacifico e non cerca la rissa, né ama complicarsi la vita, ma non rinuncia al suo senso di schiettezza che fanno parte del suo carattere piemontese, gentile ma sincero. La sua generosità d'animo e l'innato senso di giustizia lo hanno sempre spinto dalla parte dei deboli e degli oppressi. I torinesi che amano molto la loro maschera tradizionale, hanno dato il nome "gianduiotti" a quegli squisiti cioccolatini dalla forma allungata che sono una delle loro più famose specialità dolciarie. La maschera di Gianduia è ancora oggi molto popolare in tutto il Piemonte, ma anche se non è molto facile incontrarla sui palcoscenici dei teatri, essa non manca mai nei festosi cortei delle maschere durante il Carnevale.

martedì 3 febbraio 2009

Il girotondo delle maschere.

Balanzone
(Conosciuto anche come il Dottore, è un personaggio serioso e presuntuoso.)
Il girotondo delle maschere
G. Gaida E' Gianduia torinese
Meneghino milanese.
Vien da Bergamo Arlecchino
Stenterello è fiorentino.
Veneziano è Panatalone,
con l'allegra Colombina.
Di Bologna Balanzone,
con il furbo Fagiolino.
Vien da Roma Rugantino:
Pur romano è Meo Patacca.
Siciliano Peppenappa,
di Verona Fracanappa
e Pulcinella napoletano.
Lieti e concordi si dan la mano;
vengon da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono italiani.

lunedì 2 febbraio 2009

Filastrocca di Carnevale...

Carnevale vecchio e pazzo (Gabriele D'Annunzio) Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.