giovedì 6 agosto 2009

mercoledì 15 luglio 2009

Proverbio

Il silenzio è d'oro, le parole d'argento.
A volte, il tacere vale più delle parole.

lunedì 22 giugno 2009

Lupo Alberto - Lo conoscete?

LUPO ALBERTO
Lupo Alberto è una striscia a fumetti che prende nome dal personaggio principale, nata dalla matita di Guido Silvestri, in arte Silver.
Lupo Alberto riprende la figura dell'uomo comune, con un obiettivo nella vita, e una certa dose di sfortuna. Cerca sempre di rubare una gallina di nome Marta, che è la sua fidanzata, ma Mosè (cane bobtail da guardia) fa di tutto per impedirglielo. Proprio da questi epici scontri fra Lupo Alberto e Mosè sono nate le prime strisce della serie. Lupo Alberto fa la sua prima comparsa nel Febbraio del 1974, con delle strisce pubblicate dal giovane Silver sul Corriere dei Ragazzi. Poco più di un anno dopo, la Dardo pubblicò il primo albo dedicato a questo personaggio.
Lupo Alberto viene proposto come albo mensile a partire dal maggio del 1985, dopo una sfortunata serie di otto numeri editi dalla Corno a cavallo del 1983 e 1984. Il nome di Lupo Alberto deriva da quello di Alberto Lupo, celebre attore di sceneggiati televisivi.
Leggete ancora qualcosa su Lupo Alberto: http://it.wikipedia.org/wiki/Lupo_Alberto
Il sito:

lunedì 18 maggio 2009

Arisa

Arisa
Dopo una settimana dalla sua nascita, avvenuta a Genova, i genitori di Rosalba tornano a risiedere nella casa di famiglia a Pignola, piccolo centro a pochi chilometri da Potenza.
Il nome d'arte Arisa è l'acronimo dei nomi di tutti i componenti del suo nucleo familiare: Antonio (il padre), Rosalba (lei), Isabella e Sabrina (le sorelle), Assunta (la madre). Nel 1999 vince a Teggiano (SA), dove partecipa giovanissima al Premio Cantacavallo, il Primo premio per le sue notevoli qualità canore.
Nel 2007 vince una borsa di studio come interprete presso il CET di Mogol(http://www.cetmusic.it/home.htm).
Nel dicembre 2008 risulta essere tra le due vincitrici del concorso canoro SanremoLab(http://sanremolab.sanremomanifestazioni.com/), che le consente l'ammissione al 59° Festival di Sanremo nella categoria Proposte. In tale occasione Arisa ha presentato il brano Sincerità composto da Giuseppe Anastasi (il suo fidanzato), Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina, classificandosi al 1° posto, e ancora prima della finale lo stesso brano era già in testa alla classifica iTunes.
Tra gli elementi di contorno al brano ha destato curiosità il suo "look" anni trenta curato da una piccola casa di moda toscana. La cantante nella stessa edizione del Festival ha anche vinto il "Premio Assomusica Casa Sanremo" con la seguente motivazione: « La canzone Sincerità viene arricchita dal personaggio Arisa che ha saputo creare un rapporto immediato con il pubblico. Nell’esibizione con il Maestro Luttazzi, Arisa ha dimostrato di saper calcare il palco con semplicità e dimestichezza adattandosi perfettamente all’atmosfera dell’arrangiamento swing del brano » “Sincerità” è anche il titolo del primo album di Arisa, uscito sul mercato dopo la fine Festival di Sanremo. L’album “Sincerità” è formato da dieci brani (1 Sincerità, 2 Te lo volevo dire, 3 Piccola Rosa, 4 Pensa così, 5 La mia strana verità, 6 L’uomo che non c’è, 7 Io sono, 8 Com’è facile, 9 Buona notte, 10 Abbi cura di te).
Testo Arisa “Sincerità”
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso è un rapporto davvero
Ma siamo partiti da zero
All’inizio era poca ragione
Nel vortice della passione
E fare e rifare l’amore
Per ore, per ore, per ore
Aver poche cose da dirsi
Paura ed a volte pentirsi
Ed io coi miei sbalzi d’umore
E tu con le solite storie
Lasciarsi ogni due settimane
Bugie per non farmi soffrire
Ma a volte era meglio morire
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità
Adesso sembriamo due amici
Adesso noi siamo felici
Si litiga quello è normale
Ma poi si fa sempre l’amore
Parlando di tutto e di tutti
Facciamo duemila progetti
Tu a volte ritorni bambino
Ti stringo e ti tengo vicino
Sincerità
Scoprire tutti i lati deboli
Avere sogni come stimoli
Puntando all’eternità
Adesso tu sei mio
E ti appartengo anch’io
E mano ella mano dove andiamo si vedrà
Il sogno va da se, regina io e tu re
Di questa storia sempre a lieto fine
Sincerità
Adesso è tutto così semplice
Con te che sei l’unico complice
Di questa storia magica
Sincerità
Un elemento imprescindibile
Per una relazione stabile
Che punti all’eternità…
Guardate il video nel Blog!
Grazie ad Alfredo Ninci che mi ha parlato di Arisa!!

Proverbio

Chi ben comincia è a metà dell'opera.È importante iniziare bene! Chi comincia bene un'attività è già a metà del lavoro.

martedì 21 aprile 2009

Proverbio

I panni sporchi si lavano in famiglia. I problemi che riguardano un gruppo coeso (la famiglia ad esempio) non devono essere resi pubblici ma risolti in privato.

giovedì 16 aprile 2009

883 (Gruppo musicale)

La copertina del primo album
Hanno ucciso l'Uomo Ragno (Homem Aranha)
Gli 883 sono stati un gruppo musicale italiano pop/rock fondato da Max Pezzali e Mauro Repetto.
La storia degli 883 inizia tra i banchi di scuola di un liceo di Pavia negli anni 80: Pezzali ripete la terza e si ritrova come compagno di banco Mauro Repetto: i due diventano amici e cominciano a scrivere canzoni sognando l'America e il successo.
La prima occasione per mettersi in mostra arriva nel 1989, quando i due partecipano alla trasmissione "1-2-3 Jovanotti", condotta dall'allora emergente Lorenzo Cherubini (Jovanotti).
I due, che si fanno chiamare col nome di "I Pop", cantano dei loro pezzi in inglese (uno di questi intitolato Live in the music) dalle sonorità piuttosto rap, ma l'esperienza si conclude lì, e apparentemente anche la loro avventura nel mondo della musica.
In realtà qualche tempo dopo entrano sotto l'ala protettrice di Claudio Cecchetto, col cui staff i due iniziano a lavorare sui pezzi, non prima di aver cambiato il nome del gruppo dal poco originale "I Pop" a 883, nome che prende origine dall'omonimo modello di moto della Harley Davidson, di cui sono grandi appassionati.
Il primo passo di Pezzali e Repetto è la partecipazione al Festival di Castrocaro del 1991, in cui presentano il pezzo "Non me la menare".
Gli 883 non vincono, ma si fanno finalmente notare, Pezzali (l'unico dei due a cantare) per la sua voce, Repetto per il suo modo di tenere la scena.
Qualche tempo dopo esce il secondo singolo, 6 1 sfigato. Passa un anno, ed esce il primo album del gruppo, intitolato Hanno ucciso l'uomo ragno.
Il singolo omonimo è il primo a venire pubblicato dopo l'uscita del disco, si comincia a conoscere Hanno ucciso l'uomo ragno con il risultato di divenire in poco tempo uno dei pezzi più ascoltati dell'estate del 1992. Grazie a questo traino e agli altri pezzi i cui testi sono molto vicini al pubblico giovanile e le cui melodie mescolano pop e rock, l'album d'esordio degli 883 arriva a vendere 600.000 copie, senza alcun supporto pubblicitario e senza la realizzazione di nessun videoclip. L'album conquista quasi subito la posizione numero uno tra gli album più venduti in Italia.
Con il passare dei mesi verranno scelti diversi altri brani da pubblicare come singoli, con numerose versioni remix adatte anche alle discoteche.

giovedì 9 aprile 2009

Colomba Pasquale

Colomba Pasquale
La colomba pasquale è un tipico dolce pasquale, così come panettone e pandoro sono associati alle tradizioni gastronomiche del Natale. Questo delizioso dolce di pasta lievitata chiude tradizionalmente il pranzo pasquale insieme alle uova di cioccolato, perché fin dai tempi più remoti, sia all’uovo che alla colomba era attribuito un forte valore simbolico di pace, rinascita e amore. Fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che negli anni trenta del 1900 per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. Da allora la colomba pasquale volò sulle tavole di tutti gli italiani, e anche ben oltre i nostri confini. L'impasto originale, a base di farina, burro, uova, zucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha assunto forme e varianti di ogni tipo, per la delizia di grandi e di piccini.

Pasqua

Pasqua

La Pasqua è una festività del calendario liturgico cristiano. Essa celebra la resurrezione di Gesù, che, secondo le Scritture, sarebbe avvenuta il terzo giorno successivo alla sua morte in croce.

La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima, che ha inizio il Mercoledì delle Ceneri.
L'ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione.
Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palma. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).

Data della Pasqua 2009 - 2020 (Cattolico)2009 12 aprile
2010 4 aprile
2011 24 aprile
2012 8 aprile
2013 31 marzo
2014 20 aprile
2015 5 aprile
2016 27 marzo
2017 16 aprile
2018 1 aprile
2019 21 aprile
2020 12 aprile

lunedì 6 aprile 2009

Tiramisù

Il tiramisù è un dolce semifreddo preparato con il pan di spagna, bagnato di caffè e liquore, ben farcito con una crema di uova, mascarpone e zucchero, spolverato in superfecie da cacao amaro. Si chiama Tiramisù per il suo alto valore calorico e insieme tonico del dolce, per la la presenza del caffè, liquore e uova.
Ricetta
Ingredienti:
200 gr di mascarpone
100 gr di zucchero a velo
5 tuorli d'uovo
3 albumi
pan di Spagna
100 gr di zucchero
100 ml di panna
caffè espresso
cacao amaro
Preparazione:
Lavorare insieme il mascarpone e lo zucchero a velo.
Aggiungere uno alla volta i rossi d'uovo sbattendo bene.
Montare la panna, montare l'albume a neve, aggiungendo lo zucchero un po' alla volta, e amalgamare il tutto con cura.
Foderare una pirofila con il pan di Spagna, spennellarlo con il caffè, farcire a strati.
Lasciare in frigo per almeno due ore e spolverare con cacao amaro prima di servire.

giovedì 2 aprile 2009

Cos'è Pinco Pallino?

Pinco Pallino (o Pinco Pallo) è un nome di fantasia di uso popolare e comune col quale si indica una persona o un'entità presa ad esempio, della quale non è necessario conoscere caratteristiche specifiche. Talvolta assume carattere spregiativo o ironico. È spesso usato come sinonimo di qualcuno. Esso ha la stessa funzione di Tizio (a volte unito con Caio, Sempronio, Filano, Mevio e Calpurnio) o Tal dei Tali o Signor Nessuno, che a volte vengono preferiti a Pinco Pallino.
Alcune locuzioni contestualizzanti d'esempio:
I Pinco Pallino della società italiana... le persone comuni - qualsiasi - della società italiana.
Un libro scritto da un Pinco Pallino qualsiasi... libro redatto da uno scrittore di bassa qualità, improvvisato, o di dubbia caratura morale.
Un Pinco Pallo mise in giro quella voce, il resto è storia... una persona non meglio identificata (qualcuno) sparse quella voce.
Prendi un Pinco Pallo di penna e inizia a scrivere! - prendi una penna qualsiasi ed inizia a scrivere.
In Portoghese si dice:
Fulano (dall'arabo Fulan) de Tal, Sicrano, Beltrano, João da Silva, Zé da Silva, Zé Ninguém, Zé das Couves, Dunha, Zé Goiaba.

lunedì 30 marzo 2009

Jovanotti - Cantautore italiano

JOVANOTTI
Jovanotti, nome d'arte di Lorenzo Cherubini (Roma, 27 settembre 1966), è un cantautore italiano, tra i più celebri interpreti del pop/rap italiano. Diventa famoso negli anni ottanta, lanciato da Claudio Cecchetto.
All'evoluzione musicale corrisponde un mutare dei testi dei suoi brani, che, nel corso degli anni, tendono a toccare temi sempre più filosofici, religiosi e politici, più tipici dello stile cantautorale italiano.
Parallelamente aumenta anche il suo impegno sociale e politico.
BIOGRAFIA
Jovanotti, nato a Roma il 27 settembre 1966 da Mario e Viola Cherubini, è il terzo di quattro fratelli: gli altri sono Umberto, pilota privato di aereoplani da turismo, morto nel 2007 a causa di un incidente aereo, Bernardo, che ha lavorato nel mondo dello spettacolo come attore (ad esempio nel film Panarea) e come presentatore, e Anna.
La sua famiglia è toscana, originaria di Cortona, in provincia di Arezzo.
Nel corso della sua infanzia, Lorenzo tornava spesso in quella cittadina, mentre adesso vi risiede stabilmente tanto che gli è stata conferita la cittadinanza onoraria. A Roma conseguì la maturità scientifica al liceo M. Malpighi. Il 6 settembre 2008 ha sposato a Cortona, nella Chiesa di Santa Maria Nuova, la compagna Francesca Valiani, dopo una breve rottura tra i due, causata dall'adulterio di lei.
Dal rapporto tra i due è nata Teresa, nata il 13 dicembre 1998. Proprio alla figlia ha dedicato la canzone "Per te".
Potete leggere di più su: http://it.wikipedia.org/wiki/Jovanotti

lunedì 23 marzo 2009

Grammatica in pillole

Pronomi Relativi I pronomi relativi che e cui sono invariabili e si usano per unire frasi che hanno un elemento in comune. Il pronome relativo sostituisce quell'elemento. Es. "Mia sorella si trasferisce a Bologna + Mia sorella vive a Roma = Mia sorella, che vive a Roma, si trasferisce a Bologna." Es. "Carla è italiana + lavoro con Carla = Carla, con cui lavoro, è italiana." OCCHIO! Cui si usa sempre e solo quando è preceduto da una preposizione.

mercoledì 18 marzo 2009

La Primavera - A chi fa male?

A CHI FA MALE Per i meteoropatici la primavera è fonte di sonnolenza, ipertensione arteriosa, diminuzione dell'attenzione e della concentrazione, astenia e nervosismo, sensazione di "respiro corto" e sindromi depressive. Chi soffre di mal di testa ed in particolare di cefalea a "grappolo", può andare incontro a riacutizzazioni del disturbo. Le variazioni del ciclo veglia-sonno, così come quello luce-buio, possono rappresentare un ulteriore fattore di scatenamento per gli attacchi di mal di testa.

La Primavera - A chi fa bene?

A CHI FA BENE Oltre a migliorare il benessere fisiologico, la lunghezza del periodo di luce influisce anche sulla variabilità stagionale di alcuni stati patologici, come il SAD (Seasonal affective order), disturbo nervoso che si presenta come alterazione duratura del tono dell'umore, con fasi alterne di depressione in autunno e inverno e di forte eccitazione in primavera e estate.

La Primavera - Che cosa cambia?

CHE COSA CAMBIA La maggior esposizione alla luce influenza: - I livelli ormonali. - La temperatura corporea. - L'attività del cervello. - L'umore.

La Primavera - I consigli...

I CONSIGLI
- Curare l'abbigliamento, adattarsi alla temperatura che cambia. Non coprirsi né scoprirsi troppo. - Iniziare a bere di più: durante e al termine dell'attività fisica aumentare l'apporto di acqua. - Fare attenzione al sole e agli sbalzi di temperatura e valutare il cambio di abbigliamento quando cala il sole. - Inserire più frutta nell'alimentazione. - Chi inizia in primavera a fare sport lo faccia in modo graduale. - Fare sempre stretching prima e dopo l'attività sportiva. - Gestire bene le ore di sonno, senza cambiare bruscamente le proprie abitudini. - Proteggersi dal sole e dalle insolazioni con creme solari.

martedì 17 marzo 2009

Proverbio...

Così va il mondo. (Un po' come il più famoso "c'est la vie", ma forse leggermente meno fatalistico.)

lunedì 16 marzo 2009

Ciao ragazzi!

Ciao ragazzi! Scusate se non ho scritto nel Blog in questi giorni... Sono stata un po' occupata, ma scrivo appena posso! Un abbraccio Vanessa

venerdì 27 febbraio 2009

Risposta del test di primavera.

Da 06 a 10 punti
LA MARGHERITA
Per voi, dalla personalità semplice e sincera,
il fiore più adatto è la margherita che cresce
spontanea nei prati di primavera. Da 11 a 13 punti LA ROSA Vi piace la vita e vi piace viverla intensamente. La rosa, simbolo delle passioni e dei desideri, è il fiore che si addice di più alla vostra personalità. Da 14 a 18 punti LA CAMELIA Siete una personalità complessa e profonda, ma soprattutto vi piace che gli altri vi considerino in questo modo. La camelia è senz'altro il fiore che dà quel tocco di classe necessario alla vostra elegante personalità.

Test di primavera.

La primavera sta arrivando in Italia!
Facciamo un gioco?
Test: Sei camelia, rosa o margherita? Rispondi alle domande e scopri qual è il fiore corrispondente al tuo carattere. Attenzione però, non dimenticare la grammatica! 1. Coniuga i verbi al condizionale Se un extraterrestre ti invitasse ad andare nello spazio... A. (accettare) _____ incuriosito. B. (rifiutare) _____ per paura. C. Non credo agli extraterrestri. 2. Segli la preposizione giusta Dove preferisci passare il fine settimana? A. In discoteca dal/al venerdì nella/alla domenica mattina. B. Nella/Il sabato mattina colazione con/nelle amiche, nel/sul pomeriggio visita alla/con la mostra d'arte moderna, la sera cena con l'/sull' amante... C. Il sabato a letto fino al pomeriggio, poi la sera con la/in birreria in/a bere. 3. Metti l'ultima lettera alle parole Ha i più paur a: A. D___ un___ strad___ bui___ i___ un___ citt___ B. Dell___ cris___ economic___ D. D___ Bush 4. Metti in ordine le parole è incontro per migliore la città romantico Qual un? ___________________________________ A. Parigi B. Francoforte C. Nessuna delle due 5. Scegli i pronomi giusti Dove la/lo porteresti al primo incontro? A. (Lo/La)/ (Gli/Le) lascerei scegliere. B. Ne/Ci incontremmo in un bar alternativo. C. (Gli/Le)/ (Lo/La) proporrei una serata a lume di candela. 6. Scegli l'aggettivo giusto Cosa è peggio? A. Una macchina gialloocra/giallo ocra. B. Un paio di scarpe violi/viola. C. Un paio di pantaloni grigio/grigi. PUNTEGGIO: 1. A-3 B-2 C-1 2. A-1 B-3 C-2 3. A-2 B-3 C-1 4. A-3 B-2 C-1 5. A-3 B-2 C-1 6. A-3 B-2 C-1
RISPOSTA GRAMMATICALE:
1. A. accetterei B. Rifiuterei
2. A. dal-alla B. Il-con-nel-alla-con l' C. in-a
3. A. i-a-a-a-n-a-à B. a-i-a C. i
4. Qual è la città migliore per un incontro romantico?
5. A. Lo/La B. Ci C. Gli/Le
6. A. giallo ocra B. viola C. grigi

giovedì 26 febbraio 2009

I Grandi Animali Marini

I Grandi Animali Marini - Una nuova Band.
I Grandi Animali Marini sono una rock band milanese composta da Francesco Ferrari (voce, chitarra), Gianluca Villa (chitarre, voce), Dario Giordano (basso, voce) e Luca Mazzarini (batteria).
La band è giunta alla sua formazione definitiva nel 2002, quando Luca Mazzarini si è unito al resto del gruppo.
Dopo un lungo periodo trascorso in sala prove a perfezionare le proprie canzoni, nel 2005 hanno firmato un contratto discografico con l'etichetta discografica Warner, mentre prendeva piede anche la loro attività live.
Il primo singolo pubblicato dal gruppo esce all'inizio del 2006, si intitola "Tu mi fai star male" e riscuote un discreto successo.
Dopo l'estate arriva "Io amo il rock", un nuovo singolo pubblicato mentre la band è al lavoro con il produttore Carlo U. Rossi al suo primo album.
"Grandi Animali Marini", questo è il titolo dell'album, esce il 3 marzo 2007 e viene anticipato dalla partecipazione della band all'edizione 2007 del Festival di Sanremo, dove i Grandi Animali Marini sono presenti con il brano "Napoleone Azzurro".
"Splendidamente pazza" è invece il quarto estratto dall'album, pubblicato a ridosso dell'estate e inserito in autunno nella colonna sonora del film "Lezioni di cioccolato".
(Wikipedia)

Le piccole vacanze sono finite.

Ciao Ragazzi! Finito il carnevale e torniamo alla nostra routine...

venerdì 20 febbraio 2009

Piccole Vacanze...

Ciao ragazzi!
Faccio una piccola pausa... carnevale... meraviglia! Buon carnevale a tutti!!!

venerdì 13 febbraio 2009

Pulcinella.

PULCINELLA

Pulcinella è degno compare di Arlecchino e talvolta il suo rivale, specie negli intrighi d'amore.

Pulcinella è fra le maschere più popolari e simpatiche ed è il simbolo di Napoli e del suo popolo.

Pulcinella impersona lo spirito genuino, fatto di arguzia di spontaneità e di generosità. Appare sulle scene nelle vesti di un servo furbo e poltrone, sempre affamato e alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti.

Pulcinella si adatta a fare di tutto oltre al servo; eccolo di volta in volta, fornaio, oste, contadino, mercante, ladruncolo e ciarlatano, che ritto su uno sgabello di legno, in uno spiazzo fra i vicoli di Napoli, cerca di smerciare i suoi intrugli "miracolosi" a quanti gli stanno attorno a naso ritto, richiamati dalla sua voce chioccia e dai suoi larghi gesti delle braccia.

Credulone, litigioso, arguto, un po' goffo nel camminare, Pulcinella è in continuo movimento, sempre pronto a tramare qualche imbroglio o a fare dispetti.

Ha anche un carattere mattacchione e, quando qualcosa gli va per il verso giusto, esplode in una danza fatta di vivaci e rapidi saltelli, di sberleffi e di smorfie gustosissime a vedersi. Una cosa però che non riesce mai ad imparare è a starsene zitto quando dovrebbe e proprio per questo è rimasta famosa l'espressione "è un segreto di Pulcinella" per dire di qualcosa che tutti sanno. Ma anche questo fa parte del carattere napoletano di Pulcinella: combattere, con spirito allegro e generoso, contro tutte le avversità e le durezze che si presentano nella vita di tutti i giorni.

Peppe Nappa.

PEPPE NAPPA

Con la sua innocenza disarmante ricorda la maschera di Pierrot, ma in lui non esiste malinconia.

Peppe Nappa rappresenta un siciliano fannullone, intorpidito da un sonno perenne che lo costringe a sbadigliare continuamente.

"Nappa" in dialetto significa un uomo buono a nulla. È il pigro servitore di un padrone che può essere un commerciante, un innamorato, o un vecchio barone. In realtà non svolge il suo lavoro in modo efficiente, anzi passa dal sonno,alla ricerca di cibo,aiutato da un fiuto infallibile, per tornare poi al suo mondo di sogni.

giovedì 12 febbraio 2009

Meopatacca.

MEO PATACCA

Meo Patacca è la maschera romana, che assieme a quella di Rugantino, rappresenta il coraggio e la spavalderia di certi tipi di Trastevere, il quartiere più popolare di Roma.

Spiritoso ed insolente, Meo Patacca è il classico bullo romano, sfrontato ed attaccabrighe, esperto ed infallibile tiratore di fionda, ma in fondo, generoso e di animo aperto.

Gli piace è vero fare lo spaccone e parlare in dialetto romanesco, in modo declamatorio, ma poi all'occorrenza non fugge. Anzi, quando ci scappa la rissa, si getta nella mischia e la sua fama è ben nota in Trastevere e in tutta Roma.

A parte il suo carattere sicuramente un po' difficile che si adombra per niente e quel suo strano modo di discutere con qualcuno, prima con le mani poi con le parole, Meo Patacca riscosse la simpatia dei suoi concittadini che affollarono i teatri romani per assistere divertiti alle sue commedie.

Il suo personaggio ebbe a lungo fortuna sulle scene e pur trasformato col tempo, in un tipo più serio e meno manesco, ha mantenuto inalterati i caratteri di vanaglorioso romano, sbruffone e provocatore.

Rugantino.

RUGANTINO

Il romanissimo Rugantino è, come i capitani, fanfarone e contaballe, ma, al contrario di quelli, rischia davvero e paga di persona.

Rappresenta il "bullo romano", disposto a prenderne fino a restare tramortito pur di avere l'ultima parola. " Meglio perde n'amico che na buona risposta" è una delle sue frasi preferite.

Quando appariva sulla scena, Rugantino era vestito da sbirro; indossava pantaloni, gilet e giacca rossi, calzava scarpe con grandi fibbie e portava un cappello a due punte.

Il suo nome deriva senza dubbio da " rugare" cioè brontolare, borbottare, come una pentola d'acqua che ribolle. Quando finisce a botte, Rugantino non si scompone, ma testardo come sempre: "Me ne ha date, ma quante gliene ho dette!" esclama.

mercoledì 11 febbraio 2009

Balanzone.

BALANZONE
Ma chi é questo personaggio dalla grossa pancia e dalla voce acuta che si agita e declama così le sue qualità?
È Balanzone, anzi il Dottor Balanzone, che al suo titolo dottorale ci tiene!
Nativo di Bologna, dove ha compiuto gli studi universitari, quando si lascia andare ad una delle sue verbose tiritere, usa il dialetto bolognese, infarcito di citazioni in lingua antica e in latino maccheronico.
Vestito di nero, porta la toga dei professori dello Studio di Bologna.
Quando parla i suoi gesti sono autorevoli ed eloquenti.
Prodigo di consigli non richiesti e di insegnamenti inutili, gli basta un minimo appiglio per lanciarsi in uno sproloquio senza fine, infilando una parola dietro l'altra, un riferimento dopo l'altro, senza capo né coda.
Il suo è un linguaggio prolisso dei letterati e dei dotti del suo tempo, ma storpia le parole, senza alcun ordine logico. Sempre pronto a salire in cattedra, si vanta di conoscere tutte le scienze umane: legge, medicina, astrologia, filosofia. Di esse parla in modo noioso, mescolandole in una inestricabile confusione.
Fra le maschere sue compagne, gode di molta stima e spesso si rivolgono a lui per un parere medico o per ricette. E lui non nega mai nulla a nessuno e così parla, parla. In fondo questo Dottor Balanzone, grosso e corpulento è un personaggio amabile.

martedì 10 febbraio 2009

Colombina.

COLOMBINA

È la più conosciuta fra le servette o fantesche; nacque nel Cinquecento e il suo modo di deridere i sospiri degli innamorati fu determinante per la riuscita comica degli spettacoli. Le venne attribuito il nome di Colombina, quando Isabella Franchini, famosa attrice che la interpretò, portò sotto braccio un paniere in cui si intravedevano due colombe.

Colombina consegna biglietti segreti ed organizza incontri lontani da occhi indiscreti. Talvolta è bugiarda ma sempre a fin di bene.

Colombina è molto vanitosa e un po' civettuola e ci tiene ad avere un aspetto sempre ordinato ed attraente.

Colombina non ha peli sulla lingua e con due paroline ben dette, riesce a mettere a posto qualche corteggiatore che non si comporta più che educatamente. Anche il suo eterno fidanzato, Arlecchino, deve stare ben attento, se cerca di fare lo sdolcinato con qualche altra sua collega, come Corallina o Ricciolina, sa lei come farlo rigare dritto.

Il suo modo di fare,così vivace e malizioso, nasconde un carattere volitivo ed una naturale furbizia che fanno di Colombina un personaggio simpaticamente sbarazzino, molto amato dal pubblico.

Pantalone

PANTALONE

O il Magnifico, è una famosissima maschera veneziana. Anziano mercante, entra spesso in competizione con i giovani nel tentativo di conquistare qualche giovane donne.

lunedì 9 febbraio 2009

Arlecchino.

ARLECCHINO
Fra le maschere italiane è certamente la più conosciuta e popolare. È anche una delle più antiche, perché le sue origini si possono rintracciare nella figura del "diavolo burlone" delle favole medioevali. Nativo di Bergamo bassa, parla nel dialetto di quella terra, ma poi lo muterà in quello veneto, più dolce ed aggraziato. Il suo vestito era dapprima tutto bianco, come quello di Pulcinella, suo degno compare. Col tempo a furia di rattoppi con pezzi di stoffa di ogni genere, è diventato quello che oggi tutti conosciamo; un variopinto abito composto da un corto giubbetto e da un paio di pantaloni attillati, entrambi a losanghe e triangoli di tutti i colori. Arlecchino ha un carattere stravagante e scapestrato. Ne combina di tutte, inventa imbrogli e burle a spese dei padroni avidi e taccagni dei quali è a servizio, ma non gliene va bene una. Intendiamoci, Arlecchino non é uno stupido; magari è un ingenuo, talvolta forse un po' sciocco, ma ricco di fantasia e immaginazione. In quanto a lavorare nemmeno a parlarne; fra Arlecchino ed il lavoro c'è una profonda incompatibilità. Però fa lavorare la lingua e molto. I suoi lazzi, le sue battute, le sue ingenue spiritosaggini, fanno ridere a crepapelle tutti quanti. Quando poi non sa come cavarsi da un impaccio o a liberarsi da un guaio, Arlecchino diventa un abile maestro nel far funzionare le gambe; capriole, piroette e salti acrobatici. Vivace, scanzonato, pieno di brio e di trovate, Arlecchino è la più simpatica fra tutte le maschere italiane. Ancora oggi, dai palcoscenici dei teatri o nel mezzo di una festa di Carnevale, incanta e diverte il pubblico dei bambini e dei non più bambini.

venerdì 6 febbraio 2009

Modi di dire - A carnevale.

Esercizi in Maschera! Un modo d'imparare alcune espressione nuove!
1. Collega le espressioni delle due colonne e forma le espressioni idiomatiche.
1. Essere di a. la maschera
2. Fare b. segreto di Pulcinella
3. Gettare c. facili costumi
4. Essere il d. Carnevalata
5. Essere una e. l'Arlecchino servo di due padroni
2. ... ogni scherzo vale
Completa le frasi con le espressioni dell'esercizio precedente adattandole. 1. È inutile continuare a nasconderla, oramai questa storia ________________; tutti la conoscono.
2. Non mi diverto per niente, mi sembra un'inutile _______________.
3. Non mi piace quella donna, dicono che sia ____________________.
4. Marco lavora per il Signor Rossi e per il suo concorrente il Dottor Minghetti, _____________ .
5. Ti ho scoperto, ormai devi ____________, sei tu l'assassino!

Soluzioni: 1. 1c; 2e; 3a; 4b; 5d 2. 1. è il segreto di Pulcinella; 2. carnevalata; 3. di facili costumi; 4. fa l'Arlecchino servo di due padroni; 5. gettare la maschera.

Meneghino.

MENEGHINO

Meneghino è una maschera lombarda che nasce nel Seicento dalla fantasia del commediografo Carlo Maria Maggi. Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. È abile nel deridere i difetti degli aristocratici.

" Domenighin" era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.

Durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano nel 1848 fu scelto dai milanesi per le sue virtù come simbolo di eroismo.

Meneghino è la tipica maschera dei milanesi e come loro è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Non è a caso che i milanesi vengano spesso chiamati i "meneghini".

Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panettone possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne è molto goloso, ma perché gli ricorda la sua Milano e il " so Domm" di cui non smette mai di vantarsi.

Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi, assieme alla moglie Checca, trionfa nei carnevali milanesi.

mercoledì 4 febbraio 2009

Gianduia.

Gianduia nacque come burattino per poi trasformarsi nel Settecento nella più importante maschera piemontese. Si narra che vivesse in una casetta assieme alla moglie Giacometta. Da semplice contadino, con il passare del tempo, divenne un gentiluomo allegro, amante del buon vino e della tavola. Si muove con eleganza, agitando il suo caratteristico codino rivolto all'insù, ed ama lo scherzo ed i piaceri della vita. Gianduia ha finezza di cervello e lingua arguta, sono le sue armi che adopera per mettere in burletta i suoi avversari. Gianduia è un tipo pacifico e non cerca la rissa, né ama complicarsi la vita, ma non rinuncia al suo senso di schiettezza che fanno parte del suo carattere piemontese, gentile ma sincero. La sua generosità d'animo e l'innato senso di giustizia lo hanno sempre spinto dalla parte dei deboli e degli oppressi. I torinesi che amano molto la loro maschera tradizionale, hanno dato il nome "gianduiotti" a quegli squisiti cioccolatini dalla forma allungata che sono una delle loro più famose specialità dolciarie. La maschera di Gianduia è ancora oggi molto popolare in tutto il Piemonte, ma anche se non è molto facile incontrarla sui palcoscenici dei teatri, essa non manca mai nei festosi cortei delle maschere durante il Carnevale.

martedì 3 febbraio 2009

Il girotondo delle maschere.

Balanzone
(Conosciuto anche come il Dottore, è un personaggio serioso e presuntuoso.)
Il girotondo delle maschere
G. Gaida E' Gianduia torinese
Meneghino milanese.
Vien da Bergamo Arlecchino
Stenterello è fiorentino.
Veneziano è Panatalone,
con l'allegra Colombina.
Di Bologna Balanzone,
con il furbo Fagiolino.
Vien da Roma Rugantino:
Pur romano è Meo Patacca.
Siciliano Peppenappa,
di Verona Fracanappa
e Pulcinella napoletano.
Lieti e concordi si dan la mano;
vengon da luoghi tanto lontani,
ma son fratelli, sono italiani.

lunedì 2 febbraio 2009

Filastrocca di Carnevale...

Carnevale vecchio e pazzo (Gabriele D'Annunzio) Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

giovedì 29 gennaio 2009

Dolce di carnevale.

Chiacchiere
Ingredienti per 4 persone Occorrente: gr 350 farina bianca 3 uova 3 cucchiai di zucchero 3 cucchiai di vino bianco secco Un pizzico di sale Olio Zucchero al velo Come si procede: In una terrina disporre la farina a fontana. Nel centro porre le uova intere (ma senza guscio), lo zucchero e il sale. Mescolare e impastare bene gli ingredienti, aggiungendo poco alla volta il vino. Lavorare l’impasto prima con un cucchiaio di legno, poi con le mani fino ad ottenere una palla di pasta omogenea. Sistemarla sul piano del tavolo e stenderla con un matterello fino ad ottenere una sfoglia sottile. Tagliare a strisce irregolari larghe tre o quattro centimetri e lunghe sette o otto. Scaldare l’olio in un tegame, meglio se dotato di un lungo manico. Quando l’olio sarà bollente, far friggere le strisce di pasta e toglierle dall’olio ben dorate. Appoggiarle su carta assorbente e lasciarle raffreddare. Spolverizzare con zucchero a velo e servire. Hummmm... che bontà!!

mercoledì 28 gennaio 2009

"A carnevale ogni scherzo vale"

" A carnevale ogni scherzo vale. " (Proverbio)
Il carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana (ed in modo particolare in quelli di tradizione cattolica) nel periodo di tempo immediatamente precedente alla Quaresima; i principali eventi si concentrano comunque tra febbraio e marzo. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare l'elemento più distintivo del carnevale è la tradizione del mascheramento. Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche che, ad esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza. La parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne"), poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In quanto immediatamente precedente alla Quaresima, il periodo della celebrazione varia di anno in anno, mentre la durata della festa può variare (a seconda della tradizione) da una settimana a qualche mese. La Chiesa cattolica considera il Carnevale come un momento per riflettere e riconciliarsi con Dio.

Le mie vacanze sono finite!!!

Ciao Ragazzi!!! Sono tornata dalle vacanze ma non ho avuto ancora tempo di mettere in ordine il Blog! Abbiate pazienza che torno subito!! Buon 2009 a tutti!