mercoledì 6 luglio 2011

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones

Salve a tutti!

Ontem durante uma aula, na qual tinha decidido tocar a famosa música "C'era un ragazzo che come me...", me questionaram se a música era americana ou italiana. Confesso que fiquei em dúvida, apesar de a vida inteira ter certeza de que era de autoria italiana. Hahahaha...
Para acabar com as dúvidas, além das informações, estou colocando duas versãos da famosa canzone para agradar a "gregos e troianos"!

Una bellissima giornata a tutti!

Vanessa

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
1966 - Migliacci - Lusini
Intepretazione di Gianni Morandi

«In quel periodo io cantavo delle canzoni molto melodiche e tradizionali, come La fisarmonica, In ginocchio da te, Non son degno di Te, Se non avessi più te…Arrivò questo ragazzo da Siena, Mauro Lusini, con questo brano cantato in un inglese un po' maccheronico.


Franco Migliacci, nel giro di dieci minuti, in maniera molto rilassata e sentita, scrisse questo testo. Eravamo in piena guerra del Vietnam e lui la scrisse così come gli venne, non cambiò, credo, nemmeno una parola. Poi me la fecero sentire... Io mi innamorai disperatamente della canzone e decisi, io per la prima volta, che volevo farla (fino ad allora era Franco che decideva). Lottai moltissimo e un po' anche contro la discografia, che non voleva sentirmi cantare canzoni di protesta, e poi contro la censura della RAI, perché la canzone diceva "…adesso è morto nel Vietnam". La canzone andò in onda un po' di volte alla radio ma, per le esibizioni alla televisione, fummo costretti a sostituire il Vietnam con rattattatta

(Gianni Morandi intervistato da Vincenzo Mollica)



«"C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones", scritto da Migliacci per Gianni Morandi, incappò nella scure della censura televisiva per i versi "mi han detto va nel Vietnam e spara ai Vietcong", e un po' per tutta l'atmosfera antiamericana che vi si leggeva. Vi fu persino un'interrogazione parlamentare che venne notificata all'autore: ci si chiedeva infatti come "si permettesse ad un autore di musica leggera di criticare la politica estera di un paese amico come gli Stati Uniti". Vi furono penosi suggerimenti da parte di funzionari Rai, nel corso di trasmissioni televisive in cui era programmato il pezzo, tendenti a far sostituire le parole incriminate (Vietnam e Vietcong) con Corfù e Cefalù; Migliacci si rifiutò di storpiare il pezzo e suggerì a Morandi di cantare, proprio per sottolineare l'avvenuta censura, "gli han detto va' nel tatatà e spara ai tatatà", cosa che Gianni fece.»

(da Canzoni e censura)

Se volete saperne di più cliccate qui.






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