giovedì 6 agosto 2009
mercoledì 15 luglio 2009
lunedì 22 giugno 2009
Lupo Alberto - Lo conoscete?
lunedì 18 maggio 2009
Arisa
Proverbio
martedì 21 aprile 2009
Proverbio
giovedì 16 aprile 2009
883 (Gruppo musicale)
giovedì 9 aprile 2009
Colomba Pasquale
Pasqua
La Pasqua è una festività del calendario liturgico cristiano. Essa celebra la resurrezione di Gesù, che, secondo le Scritture, sarebbe avvenuta il terzo giorno successivo alla sua morte in croce.
La Pasqua è preceduta da un periodo preparatorio di astinenza e digiuno della durata di quaranta giorni, chiamato Quaresima, che ha inizio il Mercoledì delle Ceneri.
L'ultima settimana del tempo di quaresima è detta Settimana Santa, periodo ricco di celebrazioni e dedicato al silenzio ed alla contemplazione.
Comincia con la Domenica delle Palme, che ricorda l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, dove fu accolto trionfalmente dalla folla che agitava in segno di saluto delle foglie di palma. Per questo motivo nelle chiese cattoliche, durante questa domenica, vengono distribuiti ai fedeli dei rametti di olivo benedetto (segno della passione di Cristo).
Data della Pasqua 2009 - 2020 (Cattolico)2009 12 aprile
2010 4 aprile
2011 24 aprile
2012 8 aprile
2013 31 marzo
2014 20 aprile
2015 5 aprile
2016 27 marzo
2017 16 aprile
2018 1 aprile
2019 21 aprile
2020 12 aprile
lunedì 6 aprile 2009
Tiramisù
giovedì 2 aprile 2009
Cos'è Pinco Pallino?
lunedì 30 marzo 2009
Jovanotti - Cantautore italiano
lunedì 23 marzo 2009
Grammatica in pillole
mercoledì 18 marzo 2009
La Primavera - A chi fa male?
La Primavera - A chi fa bene?
La Primavera - Che cosa cambia?
La Primavera - I consigli...
martedì 17 marzo 2009
Proverbio...
lunedì 16 marzo 2009
Ciao ragazzi!
venerdì 27 febbraio 2009
Risposta del test di primavera.
Test di primavera.
giovedì 26 febbraio 2009
I Grandi Animali Marini
venerdì 20 febbraio 2009
venerdì 13 febbraio 2009
Pulcinella.
Pulcinella è degno compare di Arlecchino e talvolta il suo rivale, specie negli intrighi d'amore.
Pulcinella è fra le maschere più popolari e simpatiche ed è il simbolo di Napoli e del suo popolo.
Pulcinella impersona lo spirito genuino, fatto di arguzia di spontaneità e di generosità. Appare sulle scene nelle vesti di un servo furbo e poltrone, sempre affamato e alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti.
Pulcinella si adatta a fare di tutto oltre al servo; eccolo di volta in volta, fornaio, oste, contadino, mercante, ladruncolo e ciarlatano, che ritto su uno sgabello di legno, in uno spiazzo fra i vicoli di Napoli, cerca di smerciare i suoi intrugli "miracolosi" a quanti gli stanno attorno a naso ritto, richiamati dalla sua voce chioccia e dai suoi larghi gesti delle braccia.
Credulone, litigioso, arguto, un po' goffo nel camminare, Pulcinella è in continuo movimento, sempre pronto a tramare qualche imbroglio o a fare dispetti.
Ha anche un carattere mattacchione e, quando qualcosa gli va per il verso giusto, esplode in una danza fatta di vivaci e rapidi saltelli, di sberleffi e di smorfie gustosissime a vedersi. Una cosa però che non riesce mai ad imparare è a starsene zitto quando dovrebbe e proprio per questo è rimasta famosa l'espressione "è un segreto di Pulcinella" per dire di qualcosa che tutti sanno. Ma anche questo fa parte del carattere napoletano di Pulcinella: combattere, con spirito allegro e generoso, contro tutte le avversità e le durezze che si presentano nella vita di tutti i giorni.
Peppe Nappa.
Con la sua innocenza disarmante ricorda la maschera di Pierrot, ma in lui non esiste malinconia.
Peppe Nappa rappresenta un siciliano fannullone, intorpidito da un sonno perenne che lo costringe a sbadigliare continuamente.
"Nappa" in dialetto significa un uomo buono a nulla. È il pigro servitore di un padrone che può essere un commerciante, un innamorato, o un vecchio barone. In realtà non svolge il suo lavoro in modo efficiente, anzi passa dal sonno,alla ricerca di cibo,aiutato da un fiuto infallibile, per tornare poi al suo mondo di sogni.
giovedì 12 febbraio 2009
Meopatacca.
Meo Patacca è la maschera romana, che assieme a quella di Rugantino, rappresenta il coraggio e la spavalderia di certi tipi di Trastevere, il quartiere più popolare di Roma.
Spiritoso ed insolente, Meo Patacca è il classico bullo romano, sfrontato ed attaccabrighe, esperto ed infallibile tiratore di fionda, ma in fondo, generoso e di animo aperto.
Gli piace è vero fare lo spaccone e parlare in dialetto romanesco, in modo declamatorio, ma poi all'occorrenza non fugge. Anzi, quando ci scappa la rissa, si getta nella mischia e la sua fama è ben nota in Trastevere e in tutta Roma.
A parte il suo carattere sicuramente un po' difficile che si adombra per niente e quel suo strano modo di discutere con qualcuno, prima con le mani poi con le parole, Meo Patacca riscosse la simpatia dei suoi concittadini che affollarono i teatri romani per assistere divertiti alle sue commedie.
Il suo personaggio ebbe a lungo fortuna sulle scene e pur trasformato col tempo, in un tipo più serio e meno manesco, ha mantenuto inalterati i caratteri di vanaglorioso romano, sbruffone e provocatore.
Rugantino.
Il romanissimo Rugantino è, come i capitani, fanfarone e contaballe, ma, al contrario di quelli, rischia davvero e paga di persona.
Rappresenta il "bullo romano", disposto a prenderne fino a restare tramortito pur di avere l'ultima parola. " Meglio perde n'amico che na buona risposta" è una delle sue frasi preferite.
Quando appariva sulla scena, Rugantino era vestito da sbirro; indossava pantaloni, gilet e giacca rossi, calzava scarpe con grandi fibbie e portava un cappello a due punte.
Il suo nome deriva senza dubbio da " rugare" cioè brontolare, borbottare, come una pentola d'acqua che ribolle. Quando finisce a botte, Rugantino non si scompone, ma testardo come sempre: "Me ne ha date, ma quante gliene ho dette!" esclama.
mercoledì 11 febbraio 2009
Balanzone.
martedì 10 febbraio 2009
Colombina.
È la più conosciuta fra le servette o fantesche; nacque nel Cinquecento e il suo modo di deridere i sospiri degli innamorati fu determinante per la riuscita comica degli spettacoli. Le venne attribuito il nome di Colombina, quando Isabella Franchini, famosa attrice che la interpretò, portò sotto braccio un paniere in cui si intravedevano due colombe.
Colombina consegna biglietti segreti ed organizza incontri lontani da occhi indiscreti. Talvolta è bugiarda ma sempre a fin di bene.
Colombina è molto vanitosa e un po' civettuola e ci tiene ad avere un aspetto sempre ordinato ed attraente.
Colombina non ha peli sulla lingua e con due paroline ben dette, riesce a mettere a posto qualche corteggiatore che non si comporta più che educatamente. Anche il suo eterno fidanzato, Arlecchino, deve stare ben attento, se cerca di fare lo sdolcinato con qualche altra sua collega, come Corallina o Ricciolina, sa lei come farlo rigare dritto.
Il suo modo di fare,così vivace e malizioso, nasconde un carattere volitivo ed una naturale furbizia che fanno di Colombina un personaggio simpaticamente sbarazzino, molto amato dal pubblico.
Pantalone
O il Magnifico, è una famosissima maschera veneziana. Anziano mercante, entra spesso in competizione con i giovani nel tentativo di conquistare qualche giovane donne.
lunedì 9 febbraio 2009
Arlecchino.
venerdì 6 febbraio 2009
Modi di dire - A carnevale.
Soluzioni: 1. 1c; 2e; 3a; 4b; 5d 2. 1. è il segreto di Pulcinella; 2. carnevalata; 3. di facili costumi; 4. fa l'Arlecchino servo di due padroni; 5. gettare la maschera.
Meneghino.
Meneghino è una maschera lombarda che nasce nel Seicento dalla fantasia del commediografo Carlo Maria Maggi. Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. È abile nel deridere i difetti degli aristocratici.
" Domenighin" era il soprannome del servo, che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.
Durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano nel 1848 fu scelto dai milanesi per le sue virtù come simbolo di eroismo.
Meneghino è la tipica maschera dei milanesi e come loro è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Non è a caso che i milanesi vengano spesso chiamati i "meneghini".
Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panettone possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne è molto goloso, ma perché gli ricorda la sua Milano e il " so Domm" di cui non smette mai di vantarsi.
Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi, assieme alla moglie Checca, trionfa nei carnevali milanesi.